1.3 – Principi fondamentali della pratica


Il Breathwork si basa su alcuni principi fondamentali che sottendono tutti i diversi approcci e tecniche. Al centro della pratica, si trova l’idea che la respirazione è molto più di un semplice processo fisiologico: è una porta di accesso al nostro mondo interiore, uno strumento potente di trasformazione e guarigione.

In primo luogo, il Breathwork invita a sviluppare una respirazione consapevole e connessa. A differenza della nostra respirazione abituale che è spesso inconsapevole e superficiale, si tratta di portare un’attenzione sostenuta ai movimenti respiratori. Prendendo coscienza del nostro respiro, ci ricolleghiamo al nostro corpo e alle nostre sensazioni, ci radichiamo nel momento presente. Questa qualità di presenza è essenziale per affrontare la nostra esperienza in modo più completo e più preciso.

La respirazione consapevole permette anche di regolare il sistema nervoso autonomo. Modulando il ritmo, l’ampiezza e la profondità del nostro respiro, possiamo agire sul nostro stato interiore. Un respiro lento e profondo stimola il sistema parasimpatico, favorendo così il relax, la digestione e il recupero. Al contrario, un respiro rapido e ampio attiva il sistema simpatico, ci dinamizza e ci prepara all’azione. Il Breathwork sfrutta questa interazione psicofisiologica per aiutarci a ritrovare un equilibrio globale.

Un altro principio chiave è l’uso della respirazione per liberare i blocchi emotivi ed energetici. Le nostre esperienze di vita, soprattutto quando sono difficili o traumatiche, lasciano tracce nel nostro corpo e nella nostra psiche. Questo può manifestarsi in tensioni muscolari croniche, schemi di respirazione restrittivi, repressioni emotive. Respirando in modo consapevole e sostenuto in queste aree di blocco, permettiamo all’energia di circolare di nuovo, alle emozioni di sbloccarsi, alle memorie di risalire alla superficie per essere integrate.

Il processo di liberazione emotiva può talvolta prendere una piega catartica. Le sessioni di Breathwork forniscono uno spazio sicuro per esprimere e scaricare emozioni intense come la rabbia, la tristezza o la paura. Grida, lacrime, tremori sono accolti come manifestazioni normali e sane del processo di guarigione. Il praticante è lì per sostenere e accompagnare il cliente in questa fase delicata, senza giudizio.

Oltre alla liberazione emotiva, il Breathwork permette di accedere a degli stati di coscienza modificati. Attraverso una respirazione ampia e sostenuta, a volte accelerata, abbinata a musiche evocative, è possibile indurre stati di espansione della coscienza. Questo può manifestarsi in visioni, intuizioni, esperienze mistiche o trascendentali. Si apre tutto il campo dell’esplorazione degli stati non ordinari di coscienza, offrendo nuove prospettive su se stessi e sulla realtà.

Stanislav Grof, con la sua Respirazione Olotropica, ha studiato e mappato particolarmente questi stati. Ha dimostrato che la respirazione permette di accedere non solo all’inconscio biografico (i ricordi repressi della nostra storia personale), ma anche all’inconscio perinatale (i ricordi legati alla nascita e alla vita intrauterina) e anche all’inconscio transpersonale (le dimensioni archetipiche, mitologiche, spirituali della psiche). Il Breathwork diventa quindi uno strumento di esplorazione e conoscenza di sé di grande profondità.

Naturalmente, l’accesso a questi stati di coscienza non ordinari richiede un quadro sicuro e benevolo. È qui che si verifica tutta l’importanza dell’accompagnamento da parte di un praticante formato ed esperto. Il suo ruolo è quello di creare un ambiente favorevole al rilascio, di offrire una presenza stabile e rassicurante, di guidare il processo rispettando i ritmi e i bisogni del cliente. La relazione terapeutica è al centro del sistema: è lei che permette al cliente di abbandonarsi in tutta fiducia alla sua esperienza interiore.

Infine, il Breathwork riconosce la dimensione spirituale dell’essere umano, senza rinchiuderla in un particolare sistema di credenze. La respirazione è vista come un ponte tra il corpo e lo spirito, tra l’individuale e l’universale. Attraverso il respiro, ci ricolleghiamo a qualcosa di più grande di noi, che sia la natura, la coscienza universale o una forma di trascendenza. Le esperienze vissute in una sessione hanno spesso una risonanza profondamente spirituale, dando un nuovo significato alla vita e al posto dell’uomo nell’universo.

Per illustrare questi principi, prendiamo l’esempio di una sessione di Breathwork. La persona è sdraiata comodamente, con gli occhi chiusi. Il praticante la invita a prendere consapevolezza della sua respirazione, a lasciarla circolare liberamente nel suo corpo. Progressivamente, il ritmo si accelera, l’ampiezza aumenta. Possono apparire sensazioni intense: calore, formicolio, tremori. Immagini emergono, emozioni risalgonko alla superficie. La persona è incoraggiata ad accogliere ciò che viene, senza resistenza. Forse avrà una esperienza di regressione, rivedendo un ricordo d’infanzia dimenticato. O forse avrà la visione archetipale di una morte-rinascita, sentendosi morire alla propria vecchia identità per rinascere trasformata. Durante tutta la sessione, il praticante è presente, con la sua voce e la sua presenza rassicurante. Aiuta la persona a integrare la sua esperienza, a dargli un senso. Alla fine, spesso emerge un senso di pace profonda e di riconciliazione interiore.

Attraverso questo esempio, vediamo come i diversi principi del Breathwork si articolano concretamente. La respirazione consapevole permette di ricollegarsi al proprio corpo e alle proprie sensazioni. L’accelerazione del ritmo sblocca le tensioni e libera le emozioni. Lo stato di coscienza si allarga, dando accesso a contenuti inconsci e a dimensioni spirituali. E tutto questo in un contesto terapeutico sicuro e benevolo che permette una vera integrazione dell’esperienza.

È la sinergia di tutti questi principi che rende il Breathwork un approccio così ricco e potente. Lavorando simultaneamente sui piani fisico, emotivo, mentale e spirituale, offre una via di evoluzione e di guarigione globale dell’essere. Ogni sessione è un invito a immergersi in noi stessi, a scoprirsi in una nuova luce e a attivare le nostre risorse profonde. Con la respirazione come alleata, si offre un vero viaggio interiore, promessa di trasformazioni durature e di realizzazione di sé.

Punti da ricordare :

1. Il Breathwork utilizza la respirazione come una porta di accesso al nostro mondo interiore e come strumento di trasformazione e guarigione.

2. La respirazione consapevole e connessa permette di ricollegarsi al proprio corpo, di regolare il sistema nervoso autonomo e di ritrovare un equilibrio globale.

3. Il Breathwork aiuta a liberare i blocchi emotivi ed energetici attraverso una respirazione consapevole e sostenuta, a volte in modo catartico.

4. La respirazione ampia e sostenuta, accoppiata a musiche evocative, può indurre stati di coscienza modificati, offrendo nuove prospettive su se stessi e sulla realtà.

5. Il Breathwork è uno strumento di esplorazione e conoscenza di sé che permette di accedere all’inconscio biografico, perinatale e transpersonale.

6. L’accompagnamento da parte di un praticante formato ed esperto è essenziale per creare un ambiente sicuro e benevolo, favorevole al rilascio e all’integrazione dell’esperienza.

7. Il Breathwork riconosce la dimensione spirituale dell’essere umano e vede la respirazione come un ponte tra il corpo e lo spirito, tra l’individuale e l’universale.

8. Ogni sessione di Breathwork è un invito a un viaggio interiore, lavorando simultaneamente sui piani fisico, emotivo, mentale e spirituale, per un’evoluzione e una guarigione globale dell’essere.

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