L’etica e la deontologia sono al centro della pratica dell’Angelic Healing. Costituiscono il fondamento di valori e principi che guidano il praticante nel suo rapporto con le persone che accompagna, ma anche nel suo rapporto con se stesso e con la sua arte. Essere un praticante di Angelic Healing significa prima di tutto assumersi una responsabilità: quella di agire con integrità, benignità e professionalità in ogni circostanza.

Il primo pilastro di questa etica è il rispetto incondizionato del libero arbitrio e del percorso unico di ogni individuo. Il praticante deve accogliere con uguale considerazione tutte le persone che vengono da lui, indipendentemente dalla loro età, origine, religione o storia di vita. Si tratta di creare uno spazio di non-giudizio in cui ciascuno si senta libero di essere pienamente se stesso, senza timore di essere criticato o etichettato. Il terapista non è lì per imporre la sua visione delle cose o per dettare un comportamento da seguire, ma per accompagnare la persona nelle sue proprie scelte e presa di coscienza, al proprio ritmo e secondo le sue aspirazioni profonde.

Questo atteggiamento implica una grande umiltà e una giusta distanza terapeutica. Il praticante di Angelic Healing deve saper riconoscere i suoi limiti e non cedere alla tentazione dell’ego posizionandosi come un “salvatore” o un essere superiore. È essenziale che sia consapevole che il vero agente della guarigione non è altro che la persona stessa, e che il suo ruolo è solo quello di creare le condizioni ottimali affinché questo processo possa avvenire, canalizzando l’energia degli angeli. Come disse giustamente Carl Rogers, padre dell’approccio centrato sulla persona: “Non è tanto ciò che fa il terapeuta a contare, ma ciò che è.

Questa qualità di presenza e di lasciar andare può essere acquisita solo attraverso un lavoro personale approfondito e continuo. Ogni praticante degno di questo nome deve aver lavorato abbastanza su se stesso per chiarire le proprie zone d’ombra e non proiettarle inconsciamente sui suoi clienti. La pratica regolare della meditazione, dell’introspezione e delle cure energetiche è indispensabile per mantenere un buon equilibrio psichico e vibratorio. È anche consigliabile impegnarsi occasionalmente in un processo di supervisione o terapia per prendere distanza dalla propria pratica e risolvere eventuali blocchi.

Un altro punto cruciale dell’etica nell’Angelic Healing è la confidenzialità e il rispetto della vita privata. Tutto ciò che si svolge nello spazio sacro della sessione deve rimanere strettamente confidenziale. Il praticante è vincolato al segreto professionale e non può rivelare alcuna informazione sui suoi clienti, sia ai loro familiari che a terzi. Questa regola subisce pochissime eccezioni, in particolare in caso di pericolo vitale immediato (rischio di suicidio, ad esempio) in cui il terapeuta può essere chiamato ad allertare i soccorsi. Ma in ogni caso, dovrebbe agire con discernimento e sempre nell’interesse superiore della persona.

Questa riservatezza deve essere rispettata anche nella gestione dei dossier e delle archiviazione. Se il praticante deve conservare alcune informazioni personali (coordinate, note di sessioni…), deve assicurarsi della loro protezione e del loro anonimato, in conformità con il GDPR. Lo stesso vale per gli scambi via mail o telefono, che devono rimanere strettamente professionali e limitati all’essenziale. Anche l’uso dei social network deve essere gestito con cautela, cercando di non esporre la vita privata dei clienti.

Oltre alla relazione individuale, l’etica riguarda anche il modo in cui il praticante esercita e presenta la sua attività. L’onestà e la trasparenza devono essere alla base della comunicazione e della pubblicità, senza cedere al marketing eccessivo o alle promesse irrealistiche. I prezzi devono essere chiaramente esposti e le condizioni della sessione (durata, svolgimento, limiti) esplicate in anticipo. Il praticante deve anche fare attenzione a non creare dipendenza nei suoi clienti, incoraggiandoli a diventare autonomi e ad appropriarsi del proprio potere di guarigione.

Infine, l’etica nell’Angelic Healing non può essere completa senza un profondo impegno umanista e una coscienza acuta delle questioni collettive. Oltre alla sua pratica individuale, il terapeuta deve lavorare per un mondo più giusto, fraterno e rispettoso di ogni forma di vita. Questo può tradursi in impegni associativi, azioni di volontariato o semplicemente un modo di essere quotidiano in accordo con i propri valori. Perché è incarnando pienamente le qualità del cuore degli angeli che potremo contribuire veramente all’elevazione della coscienza sulla Terra.

Quindi, l’etica appare come la colonna vertebrale della pratica dell’Angelic Healing, dandole il suo asse e la sua coerenza. Lontana dall’essere un semplice codice di comportamento, è un vero e proprio arte di vivere e di essere al servizio che coinvolge l’intero essere. Coltivando l’umiltà, l’integrità e la gentilezza in ciascuno dei suoi atti, il praticante si offre come un canale cristallino per la luce degli angeli e diventa un vero artigiano della pace per il nostro mondo. Possa ognuno di noi avere il coraggio e la determinazione di seguire questa via esigente ma gratificante.

Punti da ricordare:

– L’etica e la deontologia sono essenziali nella pratica dell’Angelic Healing. Guidano il praticante nella sua relazione con le persone accompagnate, con se stesso e con la sua arte.

– Il rispetto incondizionato del libero arbitrio e del percorso unico di ogni individuo è fondamentale. Il praticante deve accogliere ciascuno senza giudizio e accompagnarlo nelle sue proprie scelte e prese di coscienza.

– L’umiltà, la giusta distanza terapeutica e il riconoscimento dei propri limiti sono indispensabili per il praticante. Deve essere consapevole che l’agente reale della guarigione è la persona stessa.

– Un profondo e continuo lavoro personale è necessario per il praticante, al fine di chiarire le proprie zone d’ombra e mantenere un buon equilibrio psichico e vibratorio.

– La confidenzialità e il rispetto della vita privata dei clienti sono essenziali. Il praticante è vincolato al segreto professionale e deve proteggere le informazioni personali.

– L’onestà e la trasparenza devono essere alla base della comunicazione e della pubblicità del praticante, senza cedere al marketing eccessivo o fare promesse irrealistiche.

– Un impegno umanista e la consapevolezza delle questioni collettive sono parte integrante dell’etica nell’Angelic Healing. Il praticante deve lavorare per un mondo più giusto e rispettoso di ogni forma di vita.

– L’etica è una vera e propria arte di vivere e di essere al servizio che coinvolge l’intero essere. Coltivando l’umiltà, l’integrità e la gentilezza, il praticante diventa un artigiano della pace.

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