La verbalizzazione e il feedback con il cliente sono passaggi essenziali nel processo di guarigione angelica. Questi permettono di incorporare pienamente l’esperienza vissuta durante la cura, darle un senso e consolidare le presa di coscienza. È un momento privilegiato di condivisione e scambio, in cui il praticante accoglie con ascolto benevolo ciò che il cliente ha da esprimere.
Dopo una cura energetica, è comune sentire emozioni intense, nuove sensazioni nel corpo o avere intuizioni profonde sulla propria vita. Il cliente potrebbe voler condividere la sua gioia, il suo stupore, ma anche le sue paure o le sue resistenze. Il praticante è lì per offrire uno spazio di comunicazione sicuro, senza giudizio, dove tutto può essere accolto con rispetto e compassione.
L’arte del feedback risiede nella capacità di riflettere con precisione ciò che il cliente esprime, aiutandolo allo stesso tempo ad approfondire la sua comprensione. Il professionista può riformulare le parole del cliente, porre domande aperte per invitarlo a precisare il suo sentimento, o condividere le sue proprie sottili percezioni se invitato a farlo. L’obiettivo è aiutare il cliente a mettere parole sulla sua esperienza, a dargli valore e a trarne insegnamenti per la sua vita.
Ad esempio, se il cliente esprime di aver avvertito un grande calore nel petto durante la cura, il professionista può riflettere: “Sento che hai avvertito un’intensa sensazione di calore al cuore. Cosa evoca per te? Hai già provato questa sensazione prima?” Questo permette al cliente di esplorare ulteriormente il significato di questa sensazione e fare collegamenti con la sua vita reale.
Il feedback è anche l’occasione per valorizzare le risorse e le presa di coscienza del cliente. Se questo esprime di aver ricevuto un messaggio d’amore e conforto dagli angeli, il praticante può congratularsi con lui per la sua apertura e la sua recettività. “È meraviglioso che tu sia riuscito a ricevere questo messaggio così toccante. Hai una bellissima connessione con la tua guida interiore!” Questo rafforza la fiducia del cliente nelle sue proprie percezioni e lo incoraggia a continuare il suo cammino di risveglio.
A volte, il cliente può anche esprimere dubbi, paure o resistenze dopo la cura. Può avere paura del cambiamento, sentirsi destabilizzato dalle potenti energie ricevute, o dubitare della realtà della sua esperienza. Il praticante accoglie queste condivisioni con uguale benevolenza, senza cercare di convincere o rassicurare a tutti i costi. Può normalizzare questi sentimenti, spiegando che è comune attraversare momenti di dubbio o disagio in un processo di guarigione. Ciò che è essenziale è accogliere ciò che si presenta con dolcezza e pazienza, ricordando che tutto è perfetto e al suo posto giusto.
Il feedback è un dialogo, uno scambio vivace che si costruisce nel momento presente. Il praticante si adegua continuamente a ciò che il cliente esprime, basandosi sulla sua intuizione e guidanza interiore per trovare le parole giuste. Ha cura di non proiettare le sue proprie interpretazioni o aspettative, ma di lasciare emergere ciò che è giusto per il cliente. È un’arte sottile che richiede pratica, umiltà e una grande qualità di presenza.
Al di là delle parole, il feedback avviene anche attraverso il linguaggio non verbale, lo sguardo, il tono della voce. Il praticante si preoccupa di offrire una presenza calda e avvolgente, attraverso un sorriso, uno sguardo dolce, una voce rassicurante. Incorpora in tutto il suo essere le qualità di dolcezza, compassione e non giudizio degli angeli, in modo che il cliente si senta profondamente accolto e riconosciuto nella sua esperienza.
Il feedback è un momento sacro, un ponte tra l’esperienza sottile della cura e la sua integrazione nella vita quotidiana. Mettendo parole sulla sua esperienza, il cliente può propriamente appropriarsi dei benefici della cura e ancorarli solidamente alla propria realtà. Il professionista è una guida benevola su questo cammino, che illumina e sostiene, senza mai sostituirsi alla saggezza interiore del cliente.
Coltivando l’arte del feedback, impariamo ad ascoltare con il cuore, ad accogliere l’altro nelle sue intere dimensioni, a celebrare ogni tappa del suo svolgimento. È un percorso di amore e fiducia, dove riconosciamo in ogni persona la presenza divina che cerca di esprimersi. Possano gli angeli ispirarci sempre più precisione e grazia in questa arte sacra della relazione!
Punti da ricordare:
– La verbalizzazione e il feedback sono essenziali per integrare l’esperienza della cura, darle un senso e consolidare le presa di coscienza.
– Il professionista offre uno spazio di ascolto benevolo e senza giudizio nel quale il cliente può esprimere le proprie emozioni, sensazioni e intuizioni dopo la cura.
– L’arte del feedback consiste nel riflettere con precisione le parole del cliente, aiutarlo ad approfondire la sua comprensione e mettere parole sulla sua esperienza.
– Il feedback consente di valorizzare le risorse e presa di coscienza del cliente, rafforzando la sua fiducia e incoraggiandolo nel suo cammino.
– Il praticante accoglie con benevolenza i dubbi, le paure e le resistenze espressi, senza cercare di convincere, normalizzando questi sentimenti in un processo di guarigione.
– Il feedback è un dialogo vivo e intuitivo in cui il professionista si adatta a ciò che il cliente esprime, senza proiettare le proprie interpretazioni.
– Oltre alle parole, il feedback passa attraverso una presenza calda e un linguaggio non verbale che incarnano le qualità degli angeli.
– Grazie al feedback, il cliente può appropriarsi dei benefici della cura e ancorarli alla sua vita. Il praticante è una guida benevola su questo percorso.
– L’arte del feedback è un percorso di amore e fiducia, in cui si riconosce in ciascuno la presenza divina che cerca di esprimersi.
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