La co-creazione e l’alleanza collaborativa sono due principi fondamentali del coaching del mindset, che mirano a stabilire una relazione di partenariato e cooperazione tra il coach e il cliente. La co-creazione consiste nell’ coinvolgere attivamente il cliente nella definizione degli obiettivi, nella ricerca di soluzioni e nell’implementazione delle azioni di coaching. Non spetta al coach posizionarsi come esperto che detiene tutte le risposte, ma invitare il cliente a mobilitare le sue risorse, la sua creatività e la sua responsabilità per dare forma al suo processo di sviluppo.

Concretamente, la co-creazione può manifestarsi in diverse fasi del coaching :

– Durante la chiarificazione della richiesta, il coach può invitare il cliente a formulare da solo i suoi obiettivi e i suoi criteri di successo, piuttosto che imporli o suggerirli. Ad esempio: “Quali sarebbero i cambiamenti concreti che vi farebbero dire che la nostra collaborazione è un successo?”

– Durante l’esplorazione delle situazioni e delle sfide, il coach può incoraggiare il cliente a generare autonomamente spunti di riflessione e d’azione, interrogandolo con curiosità: “Quali idee vi vengono spontaneamente per sbloccare questa situazione? Lasciate emergere tutte le possibilità, anche le più stravaganti!”

– Al momento di definire il piano d’azione, il coach può co-costruire con il cliente i passaggi e gli impegni che sembrano più pertinenti e motivanti, basandosi sulle sue preferenze e sul suo modo di funzionare. “Come vi piacerebbe procedere concretamente per raggiungere quest’obiettivo? Quali sarebbero le azioni che vi ispirano di più?”

L’alleanza collaborativa, invece, si riferisce alla qualità del legame di fiducia, rispetto e impegno reciproco che unisce il coach e il cliente. È il terreno relazionale che permette al cliente di sentirsi abbastanza al sicuro per esplorare le sue zone di vulnerabilità, osare sperimentare nuovi comportamenti e perseverare di fronte agli ostacoli.

Per coltivare una solida alleanza collaborativa, il coach può prestare attenzione a diversi elementi:

– Chiarire e onorare il quadro di confidenzialità, rassicurando il cliente sul fatto che tutto ciò che si dice in seduta rimane tra di loro, salvo esplicito consenso.

– Definire insieme le regole del gioco della collaborazione, in termini di ruoli, responsabilità e limiti di ciascuno. Ad esempio: “Il mio ruolo è quello di accompagnarti con benevolenza e onestà sul cammino che scegli. Il tuo ruolo è quello di impegnarti pienamente in questo processo, osare uscire dalla tua zona di comfort e sperimentare nuovi modi di essere e di agire.”

– Dimostrare empatia, autenticità e considerazione positiva incondizionata, accogliendo il cliente nella sua totalità, senza giudizio o agenda nascosta.

– Sollecitare e accogliere regolarmente il feedback del cliente sulla qualità della relazione e l’efficacia del coaching, invitandolo a esprimere i suoi bisogni, le sue soddisfazioni e le sue insoddisfazioni. “Come stai vivendo la nostra collaborazione finora? C’è qualcosa che potrei fare diversamente per accompagnarti meglio?”

– Osare nominare e riparare eventuali passi falsi o malintesi che possono insorgere nella relazione, dimostrando coraggio, trasparenza e responsabilità. “Sento che c’è stato un momento di imbarazzo nel nostro scambio prima. Potrei essere stato mancante di delicatezza nella mia confrontazione. Come l’hai vissuto dal tuo lato?”

L’arte della co-creazione e dell’alleanza collaborativa richiede da parte del coach un atteggiamento di umiltà, flessibilità e partnership. Si tratta di mettere la sua competenza al servizio dell’autonomia e della responsabilità del cliente, piuttosto che porsi come salvatore o prescrittore. Questo implica di fidarsi del potenziale e delle risorse del cliente, di lasciarlo sperimentare e imparare dai suoi errori, offrendogli al contempo un supporto benevolo e stimolante.

Coltivando la co-creazione e l’alleanza collaborativa, il coach getta le basi di una relazione appagante ed efficace, in cui il cliente si sente riconosciuto, valorizzato e supportato nel suo cammino verso un mindset più agile e resiliente. È un’arte sottile che richiede pratica, umiltà e impegno, ma che può fare la differenza nel successo e nella durata degli apprendimenti del coaching.

Punti da ricordare:

– La co-creazione e l’alleanza collaborativa sono due principi chiave del coaching del mindset, che mirano a stabilire una relazione di partenariato e cooperazione tra il coach e il cliente.

– La co-creazione implica il coinvolgimento attivo del cliente nella definizione degli obiettivi, nella ricerca di soluzioni e nell’implementazione delle azioni di coaching, mobilitando le sue risorse e la sua creatività.

– L’alleanza collaborativa designa la qualità del legame di fiducia, di rispetto e di impegno reciproco tra il coach e il cliente, che permette a quest’ultimo di esplorare le sue vulnerabilità e sperimentare nuovi comportamenti.

– Per coltivare una solida alleanza collaborativa, il coach deve chiarire il quadro di confidenzialità, definire le regole della collaborazione, mostrare empatia e autenticità, sollecitare regolarmente il feedback del cliente e osare a riparare eventuali malintesi.

– L’arte della co-creazione e dell’alleanza collaborativa richiede dal coach un atteggiamento di umiltà, flessibilità e partnership, mettendo la sua competenza al servizio dell’autonomia e della responsabilità del cliente.

– Coltivando questi principi, il coach getta le basi di una relazione appagante ed efficace, in cui il cliente si sente riconosciuto, valorizzato e supportato nel suo cammino verso un mindset più agile e resiliente.

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