Il colloquio preliminare e l’anamnesi costituiscono una fase fondamentale della seduta di Angelic Healing. È un momento privilegiato per stabilire un rapporto di fiducia con il cliente e raccogliere le informazioni essenziali che guideranno il trattamento. Come operatore, è fondamentale sviluppare la propria capacità di ascolto attivo e di empatia per condurre questo colloquio con precisione e benevolenza.
Iniziate invitando il cliente a esprimere liberamente il motivo della sua visita e le sue aspettative rispetto alla seduta. Lasciate che si racconti senza interromperlo, dimostrando il vostro ascolto con segni d’assenso e l’incoraggiando a proseguire. Il vostro obiettivo è comprendere il suo bisogno profondo oltre la richiesta iniziale. Ad esempio, un dolore fisico può nascondere una sofferenza emotiva o un malessere più generale.
Per approfondire la vostra comprensione, fate domande aperte sui vari aspetti della sua vita: contesto familiare e professionale, stato generale di salute, eventi significativi, ecc. Prestate attenzione alle parole che usa, al suo linguaggio del corpo e alle sue emozioni. Vi daranno importanti indizi sulla sua esperienza interiore. Prendete nota anche delle incongruenze o dei non-detti che potranno essere esplorati durante il trattamento.
Tuttavia, evitate di sommergere il cliente con domande intrusive. L’anamnesi non dovrebbe assomigliare a un interrogatorio, ma piuttosto a una conversazione gentile e fluida. Rispettate il ritmo e i limiti di ciascuno. Alcune persone avranno bisogno di più tempo per aprirsi, mentre altre rimarranno su un’espressione fattuale. L’essenziale è offrire loro uno spazio sicuro dove si sentano viste e ascoltate.
Nel corso dell’intervista, riassumete regolarmente le parole del cliente per accertarvi di aver capito bene. Ciò gli permetterà anche di chiarire la sua situazione e di prendere coscienza di alcuni aspetti della sua problematica. Il vostro ruolo è quello di aiutarlo a mettere in parole il suo sentimento e a identificare i modelli ripetitivi o le convinzioni limitanti che possono ostacolare il suo benessere.
Non esitate a condividere le vostre intuizioni se vi sembrano pertinenti, lasciando al cliente la libertà di accettarle o meno. Ad esempio: “Quando parli di questa situazione, avverto una grande tristezza. Questo risuona con te?”. Le vostre percezioni sottili, illuminate dalla vostra connessione con gli angeli, possono fornire preziose indicazioni.
Ricordate però che il vostro ruolo non è fare interpretazioni selvagge o dare consigli direttivi. Siete lì per accompagnare il cliente con dolcezza verso le sue stesse realizzazioni. Fidatevi del processo e dell’intelligenza della sua anima che sa cosa ha bisogno per guarire ed evolvere.
Verso la fine del colloquio, fate un riassunto dei punti chiave discussi e verificate di avere coperto tutte le richieste. Potete anche chiedere al cliente se desidera aggiungere qualcosa. Questo gli dà l’opportunità di esprimere un ultimo elemento importante o di chiarire la sua intenzione per il trattamento.
Il colloquio preliminare è anche il momento per spiegare il procedimento della seduta e rispondere alle eventuali domande del cliente. Rassicuratelo sul vostro impegno a rispettare la riservatezza e ricordategli che ha sempre la libertà di interrompere il trattamento in qualsiasi momento se ne sente il bisogno. Queste precisazioni contribuiscono a stabilire un clima di sicurezza e fiducia.
Un anamnesi ben condotta pone le basi per un trattamento profondo e trasformativo. Prendendovi il tempo per ascoltare con tutto il vostro essere, permettete al cliente di sentirsi riconosciuto nella sua unicità e sofferenza. La vostra presenza benevola e la vostra capacità di accoglienza sono già di per sé potenti strumenti di guarigione. Fidatevi della vostra intuizione e della guida degli angeli durante questo colloquio, vi ispireranno le parole e i gesti giusti al servizio della persona che state accompagnando.
Punti da ricordare:
– Il colloquio preliminare e l’anamnesi sono essenziali per stabilire un rapporto di fiducia con il cliente e raccogliere le informazioni necessarie al trattamento.
– Sviluppate le vostre competenze di ascolto attivo e di empatia. Lasciate che il cliente si esprima liberamente, ponete domande aperte e state attenti al suo linguaggio verbale e non verbale.
– L’anamnesi deve essere una conversazione gentile e fluida, rispettando il ritmo e i limiti del cliente. Evitate domande intrusive e interpretazioni selvagge.
– Riassumete regolarmente le parole del cliente per assicurarvi di aver capito bene e aiutatelo a chiarire il suo pensiero e i suoi sentimenti.
– Condividete le vostre intuizioni con discernimento, lasciando al cliente la libertà di accettarle o meno.
– Il vostro ruolo è quello di accompagnare il cliente verso le sue stesse realizzazioni, avendo fiducia nel processo e nell’intelligenza della sua anima.
– Alla fine dell’intero colloquio, fate una sintesi dei punti chiave, spiegate il procedimento della seduta e rassicurate il cliente sulla riservatezza e la sua libertà di interrompere il trattamento se necessario.
– La vostra presenza benevola e la vostra capacità di accoglienza sono già terapeutiche di per sé. Fidatevi della vostra intuizione e della guida degli angeli durante tutto il colloquio.
👉 Per scaricare il file docx (modificabile), clicca qui: Clicca qui
👉 Per scaricare il file PDF, clicca qui: Clicca qui
👉 Per scaricare il file MP3, clicca qui: Clicca qui